Una ricetta cinquecentesca tramandata da Giovanventura Rosetti nei Notandissimi Secreti dell’Arte Profumatoria e chiamata Acqua che non lascia nascer li peli dove non voleti1 prescrive di prendere 1/4 di mezza oncia di ognuna delle seguenti sostanze: Oppio Tebaico2; Sangue di Drago; Sangue d’uno barbastrello3; Aceto bianco. Il Sangue di Drago si ricava dalla Dracaena draco, pianta della famiglia delle Palamæ tipica dell’Indocina, a Giava, nel Borneo, a Sumatra e nelle Mollucche. Il Nome della resina deriva dal fusto della pianta che appare come coperto di scaglie e che una volta inciso lascia fuoriuscire la resina rossa simile a sangue (sanguis draconis)4. Secondo wikipedia: La resina veniva esportata verso il bacino del Mediterraneo e il Vicino Oriente, lungo la cosiddetta via dell’incenso nella Penisola Arabica, assieme ad altre celebri resine prodotte nella stessa regione, come l’olibano e la mirra5. Oggigiorno le resine che si trovano in commercio col nome di Sangue di Drago possono appartenere a diverse specie di alberi: Croton, Dracaena, Daemonorops, Calamus e Pterocarpus. nell’Alchimia il Sanguis Draconis è associato all’acido nitrico6 e il suo simbolo è il seguente.

USO RITUALE Secondo Pierluca Pierini nelle operazioni rituali di Alta Magia il nome della resina è collocabile a motivo dell’enunciato: “Sangue di Drago = Energia Primaria = Potere Magico o Astrale”. La resina è dotata di virtù meravigliosamente analogiche7 ed interviene nella ritualistica previa la vitalizzazione dello stesso sanguis draconis da compiersi attraverso un lungo rituale di ben sei lunazioni (!) più una triplice azione solare8. La Dracena veniva utilizzata nei sacrifici. È ottima per neutralizzare le energie negative9 e può essere adoperata anche per il confezionamento di sacchetti talismanici10. Sembra che il Sangue di Drago potenzi gli effetti degli altri incensi e per questo è consigliato aggiungerne sempre un pizzico a qualsiasi miscela11.
- Giovanventura Rosetti, Notandissimi Secreti dell’Arte Profumatoria, a cura di Franco Brunello e Franca Facchetti, Neri Pozza, Vicenza, 1992, p. 166.
- Oppio d’Egitto, anticamente molto rinomato e ricercato per uso farmaceutico. Era povero di morfina
- Cioè pipistrello.
- Ficher-Rizzi Susanne, Incensi e profumi. L’uso, le proprietà, la storia, Tecniche Nuove, Milano, 2001, p. 150.
- wikipedia, voce Sangue di Drago
- Gino Testi, Dizionario di Alchimia e Chimica Antiquaria – Paracelso, Edizioni Mediterranee, Roma, 1980, p. 161
- cfr. Pierini Pierluca, La Magia Astrale degli incensi, Il Gatto Nero/Rebis, Viareggio, 1996, p. 37
- cfr. Pierini Pierluca, La Magia Astrale degli incensi, Il Gatto Nero/Rebis, Viareggio, 1996, p. 37
- Ficher-Rizzi Susanne, Incensi e profumi. L’uso, le proprietà, la storia, Tecniche Nuove, Milano, 2001, p. 150.
- cfr. Pierini Pierluca, La Magia Astrale degli incensi, Il Gatto Nero/Rebis, Viareggio, 1996, p. 37
- Ficher-Rizzi Susanne, Incensi e profumi. L’uso, le proprietà, la storia, Tecniche Nuove, Milano, 2001, p. 150.