L’Eliotropio (o Eliotropia) appartiene alla classe dei diaspri. Come già detto il diaspro (dal greco iadpis, attraverso il francese antico jaspre) ha origine da depositi silicei oppure da rocce vulcaniche e si riscontra in rocce sedimentarie e in forme di fiIoni concrezionati con quarzo. È una pietra geologicamente comune. Costituito fino al 20% di materiali estranei (per esempio ematite o calcite), è raramente uniforme a causa di queste impurità.
Il nome di questa gemma deriva dal greco (helios + trepein) e significa volgersi verso il sole, perché l’Eliotropio porta la luce della chiarezza nella nostra vita, accompagnandoci nella comprensione di noi stessi. L’Eliotropio ci conduce in una dimensione di serenità e di guarigione emozionale, unita a una consapevolezza della mente, che ci permettono di maturare una visione nitida della nostra esperienza terrena. Ogni nostra azione diventa più chiara: bastano pochi minuti in presenza della pietra per scorgere il disegno divino sotteso agli eventi che viviamo quotidianamente. Concediamoci la possibilità di vedere e di vivere pienamente tale disegno.
Nell’Antichità e nel Medioevo all’Eliotropio erano attribuite qualità portentose. Marbodo di Rennes1 scrive nel suo Lapidario:
L’Eliotropio Posto in un vaso ai caldi raggi del sole, l’eliotropio si farà vermiglio assumendo nuova luce, e susciterà una eclissi su tutta la terra; questa è l’origine del suo nome. Indi il contenuto del vaso prenderà a bollire, e improvviso infurierà un temporale dalle nubi che offuscano l’aria. L’eliotropio disperde le nubi e riporta il sereno; chi lo indossa acquisirà doti profetiche, e ai suoi occhi si dischiuderà la conoscenza del futuro. Lode e onore consegue chi lo porta; le sue virtù protettive protraggono la durata della vita, arrestano il flusso del sangue e dissolvono i veleni. Giammai potrà ingannarsi chi indossi questa gemma. Le sue doti attingono da fonte divina, e ben più grande è la sua potenza: unito al fiore che ne porta il nome [scil. il girasole], legittimerà un incantesimo capace di sottrarre a vista d’uomo chi lo indossa. L’Etiopia, Cipro e l’Africa producono questa gemma, simile a smeraldo screziato di sangue2.
In particolare nel Commentario alla Sfera di Giovanni da Sacrobosco lo scienziato e mago Cecco D’Ascoli3 attribuisce all’Eliotropio il portento dell’eclissi che si sarebbe verificata durante la crocifissione del Cristo: Altri dicono che questa eclissi fu fatta in Gerusalemme per la virtù dell’eliotropio. L’eliotropio è quella pietra della quale vi dissi, [è] verde con gocce color sangue. Se si pone su un tetto ai raggi del sole in una conca piena d’acqua, in modo che i raggi del sole la colpiscano, [dalla conca] sorgono immediatamente molti vapori fino ad oscurare tutto l’orizzonte circostante. Questa pietra è detta volgarmente orfanella poiché rende gli uomini invisibili. E se accompagnata dall’erba che si chiama eli[o]tropia [scil. il girasole] confonde l’aspetto degli uomini che la portano con sé, ed essi non possono essere visti, secondo quanto è detto da alcuni [scil. alcune auctoritas]4.
Chakra: Muladhara, Chakra della Radice.
L’Eliotropio favorisce il radicamento in modo gentile e profondo. Ci aiuta a ristabilire un contatto con Madre Terra potenziando la nostra stabilità e fermezza nella visione del mondo e di noi stessi.
Affinità con segni zodiacali:
Tauros
Intelligenza:
L’Eliotropio è particolarmente connesso all’Arcangelo Sandalphon, l’angelo della Terra, che ci aiuta a connetterci con la nostra Madre anche grazie all’aiuto del linguaggio universale della musica.
Proprietà:
• Agisce sul sistema immunitario, favorendo la guarigione di infezioni e infiammazioni;
• Può avere un’azione disintossicante;
• Favorisce il metabolismo;
• Utile per placare irascibilità e aggressività;
• Dona energia in stati di esaurimento psicofisico;
• Stimola l’attività onirica e il ricordo dei sogni al momento del risveglio;
• Aiuta a calmare la mente.
Basato su: C. Piussi, E. Iaconging, A.M. Rabiolo, Il Segreto delle Pietre, © Mondadori / Geoworld, Milano, 2021.
- Marbodus Redoniensis; Angers, 1035 – Angers, 11 settembre 1123.
- Aa. Vv. Il Libro delle Gemme, i lapidari di Ildegarda di Bingen e Marbodo di Rennes, Il Leone Verde, Torino, 1998, p. 78.
- Ancarano, 1269 circa – Firenze, 16 settembre 1327.
- Cicchi Æesculani viri clarissimi in Sphæra Mundi enarratio, traduzione Marco Barsotti – Elisa Romani © 2021 in corso di edizione.