Il diaspro (dal greco iadpis, attraverso il francese antico jaspre) ha origine da depositi silicei oppure da rocce vulcaniche e si riscontra in rocce sedimentarie e in forme di fiIoni concrezionati con quarzo. È una pietra geologicamente comune. Costituito fino al 20% di materiali estranei (per esempio ematite o calcite), è raramente uniforme a causa di queste impurità. Il diaspro rosso presenta come elemento traccia principale il ferro, che gli conferisce il caratteristico colore.

Cenni storici.
Levigato, il diaspro è fin dall’antichità utilizzato come pietra ornamentale. In età romana era impiegato per decorare e per intagliarvi busti (celebre quello raffigurante l’Atena Parthénos di Fidia a opera dell’incisore di gemme Aspàsio, collocato presso il Museo Nazionale Romano di Roma). Nel Medioevo la sua fortuna perdurò e se ne diffuse l’utilizzo anche nella composizione chimica dei pigmenti per pittura. Nel XIV secolo è caratteristica una consuetudine diffusa a Praga: gli esemplari più belli di diaspro rosso venivano levigati e incastonati nelle pareti delle case come opere d’arte della natura, incorniciate in oro. Intagliato a forma di scorpione era invece adoperato per limitare le emorragie.

Dal colore sanguigno di questa pietra si possono intuire le sue proprietà benefiche: favorisce la circolazione di energia nell’organismo, sia a livello fisiologico, sostenendo il sistema circolatorio e il cuore, sia a livello sottile, infondendo forza di volontà e vitalità. Non a caso, nella saga dei Nibelunghi si narra che il pomo della spada di Sigurðr fosse di diaspro rosso: questa pietra era di sostegno all’eroe alimentando il suo coraggio e la sua motivazione nel compiere l’impresa di uccidere il drago e conquistare il tesoro dei Nibelunghi.

Nel suo Lapidarium Marbodo di Rennes1 scrive a proposito del diaspro:
Diciassette sono le varietà di diaspro riconosciute, ciascuna dissimile per colorazione ed origine. La qualità più pregiata si distingue per il suo colore verde e per la cristallina trasparenza; ad essa si ascrivono per consuetudine superiori virtù. Se impiegato con accortezza, il diaspro estingue le febbri e l’idropisia; una donna gravida trarrà pe-raltro grande giovamento dal contatto con esso. La tradizione vuole che questa gemma protegga chi la indossa: sotto forma di amuleto rende infatti ciascuno amabile e dinamico, fugando, a quanto si dice, gli spiriti maligni. Taluni asseriscono che la pietra assuma per giunta maggiore efficacia una volta montata in argento.2

Chakra: Muladhara, Chakra della Radice.
Il diaspro rosso favorisce il risveglio della Kundalini, il serpente energetico che secondo varie tradizioni (fra cui quella vedica) giace arrotolato attorno al primo chakra. La risalita della Kundalini attraverso la spina dorsale fino al settimo chakra avviene parallelamente al risveglio spirituale. Il diaspro rosso favorisce il processo di radicamento e purificazione. 

Affinità con segni zodiacali.
Aries, Virgo

Intelligenza.
Il diaspro rosso è associato all’Arcangelo Gabriele, letteralmente forza di Dio, dall’ebraico Gebher (uomo) + El (Dio): infonde energia e coraggio così come questo arcangelo trasmette un senso di grandiosa potenza. 

Proprietà.
Favorisce le funzioni epatiche;
Stimola la circolazione del sangue e dunque dell’energia nel corpo;
È coadiuvante nel trattamento di mestruazioni dolorose o troppo abbondanti;
Sostiene in caso di problemi digestivi;
È di aiuto nel combattere la nausea;
Aiuta a liberarsi dai sensi di colpa;
Rafforza la forza di volontà
Infonde equilibrio, energia e voglia di vivere.


Basato su: C. Piussi, E. Iaconging, A.M. Rabiolo, Il Segreto delle Pietre, © Mondadori / Geoworld, Milano, 2021.

  1. Marbodus Redoniensis; Angers, 1035 – Angers, 11 settembre 1123.
  2. Aa. Vv. Il Libro delle Gemme, i lapidari di Ildegarda di Bingen e Marbodo di Rennes, Il Leone Verde, Torino, 1998, p. 62.

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