Il diaspro è un calcedonio che derivante da depositi di silice in rocca argillosa o sabbiosa. Presenta inclusioni di varie sostanze estranee perché, durante il processo di trasformazione della silice in quarzo, alcune particelle argillose e sabbiose si amalgamano con la pietra rendendola opaca e dando origine alle caratteristiche linee o macchie visibili sulla sua superficie. Esistono molte varietà di diaspro. Il colore giallo è dovuto alla presenza dell’ossido di ferro. In gioielleria viene tagliato e lucidato per realizzare cabochon e sfere, oppure scolpito per creare cammei e oggetti decorativi.  Il termine greco iaspis1è di origine persiana e nell’antichità indicava le pietre che oggi vengono comunemente chiamate quarzo. Una menzione tra le tante della pietra è in Apocalisse 21:11 dove è scritto: Il suo luminare era simile a una pietra preziosissima, a guisa d’una pietra di diaspro cristallino. In realtà l’autore pare alludere a una pietra trasparente quale potrebbe essere il cristallo di rocca (della specie dei quarzi appunto). L’uso delle diverse varietà del diaspro è attestato presso gli Ittiti, i Fenici, gli Etruschi e in Cina. Questi ultimi l’annoverarono fra le pietre Yu, ossia pietre sacre.  Secondo Plinio il vecchio2 i giacimenti più antichi di diaspro si trovavano in Etiopia, a Cipro e in India; oggi i giacimenti più importanti sono in Brasile, in Australia e in India. In Italia il diaspro si trova in Tirolo, in Toscana e in Liguria. La mistica benedettina Hildegard von Bingen descrive la formazione del diaspro – nel suo trattato Physica – nel modo seguente: Il diaspro cresce quando il sole, dopo l’ora nona, volge ormai al tramonto. Viene riscaldato dall’ardore solare, tuttavia è più d’aria che di acqua o di fuoco. Secondo Hildegard questa pietra è utile per lenire il dolore al cuore e per calmare sogni turbolenti. Nel primo caso si posiziona la pietra sul petto fino a quando il calore del corpo non l’avrà riscaldata; per favorire un buon sonno, invece, si può tenere la pietra accanto a sé o sotto il cuscino durante la notte. Nei lapidari il diaspro è spesso messo in relazione con la fertilità dei campi: Se taluno compie sacrifici portando un delicato diaspro, di un colore verde primaverile, si intenerirà il cuore dei beati, ed essi sazieranno di nubi i campi inariditi: il diaspro reca pioggia abbondante sui campi riarsi3; e ancora: La pietra diaspro nasce in molti luoghi ed è di molti colori. La migliore e la più potente di tutte è quella dal colore più luminoso. Essa però riesce perfetta solo quando è stata consacrata e viene portata con castità. La sua perfezione sta nel produrre le piogge: se tu la preghi, essa le produce4. In un altro lapidario al diaspro viene attribuita la facoltà di curare l’epilessia: Anche questa pietra, dicono, è utile ai campi da arare, perché produce fertilità. Ma, a quanto dicono i Greci, in caso di siccità, può far scendere la pioggia sui campi. Secondo la maggior parte delle testimonianze, il diaspro può proteggere contro l’epilessia5.

Affinità con segni zodiacali: Leo, Aries, Scorpio.

Chakra associato: Manipura Chakra del Plesso Solare. Il Diaspro è connesso al Plesso Solare (tradizionalmente associato al colore giallo). Le proprietà connesse a questo centro energetico sono calore, energia e forza: il diaspro giallo ne favorisce il potenziamento. Esercita un’influenza favorevole anche sulle parti del corpo relative a questo chakra, organi digestivi, in particolare.

Intelligenza: Uriel, Luce di Dio in antico ebraico, secondo alcuni scritti tradizionali Uriel emana una luce talmente potente da dissipare ogni oscurità. Ugualmente, nell’antichità, al diaspro veniva attribuita la virtù di neutralizzare qualsiasi tipo d’incantesimo.

Proprietà: dona serenità al sonno;
Contribuisce a riattivare il sistema endocrino;
Fortifica il sistema immunitario;
Favorisce l’assimilazione del ferro;
Sostiene il sistema digerente (stomaco e intestino);
Aiuta il lavoro di vescica, reni, cistifellea, fegato e bile;
In caso di gravidanza, aiuta a combattere le nausee;
Aiuta a ritrovare l’equilibrio e la connessione con la terra.


Basato su: C. Piussi, E. Iaconging, A.M. Rabiolo, Il Segreto delle Pietre, © Mondadori / Geoworld, Milano, 2021.

  1. Lat. mediev. diasprum, lat. class. iaspisĭdis, gr. ἴασπις.
  2. Naturalis historia, XXXVII
  3. Lapidario Orfico, in Ludmilla Bianco, Le Pietre Mirabili, Sellerio, Palermo, 1992, p. 77
  4. Libro di Socrate e Dionigi, in Ludmilla Bianco, Le Pietre Mirabili, Sellerio, Palermo, 1992, p. 110
  5. Lapidario di Damigeron, in Ludmilla Bianco, Le Pietre Mirabili, Sellerio, Palermo, 1992, p. 162

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